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Un giorno a Ravenna

Lo so, dovrei scrivere della Tanzania. Ma intanto.

Ravenna. Dietro l’angolo eppure mai visitata per bene in quasi trent’anni.
Quanti posti meravigliosi abbiamo in Italia di cui spesso ci dimentichiamo! Tendiamo sempre ad esaltare gli altri paesi sottovalutando quello che abbiamo a due passi da casa, ma dovremmo davvero imparare a valorizzare il territorio perchè siamo ricchissimi di meraviglie in ogni dove!

Ravenna si visita per bene in un paio di giorni, io purtroppo ne ho avuto uno soltanto e ho dovuto concentrare tutto in poche ore con uno dei miei soliti tour de force. Non sono riuscita a vedere tutto, per cui ovviamente ci dovrò tornare, ma per una prima gita mi posso ritenere soddisfatta.

Treno all’alba da Milano e alle 9.30 sono a Ravenna. Colazione e chiacchiere con la mia G. Che dovevamo recuperare i due mesi di lontananza. Due cappuccini e un bombolone: 3 euro. Ci guardiamo. Alla faccia dei prezzi di Londra.

Primo stop: tomba di Dante, un piccolo tempietto, anche un po’ anonimo, in fondo a una via. Niente di pomposo come potevo aspettarmi per la tomba di uno dei più grandi letterati della storia italiana.






Lì accanto c’è la Basilica di San Francesco, che non era stata inclusa nell’itinerario, ma essendo di strada decidiamo di entrare comunque. E meno male, è una sorpresa!
All’interno della basilica c’è una cripta con un pavimento in mosaico che è possibile sbirciare da una finestrella: trovandosi sotto il livello del mare, la cripta è diventata una piccola piscina, con tanto di pesci che nuotano sopra i mosaici! Bellissima! Le foto non le rendono giustizia.





Ci spostiamo verso la Biblioteca Classense, in cui si trova un’aula magna da togliere il fiato! A un certo punto, dopo la duecentesima foto, mi autoimpongo di spegnere la macchina fotografica ed uscire. Ci avrei passato ore in quella piccola biblioteca nella biblioteca, ma la lista di cose da vedere era troppo lunga e il tempo a disposizione troppo poco.





Ci incamminiamo verso il Duomo e il Battistero Neoniano.
Il Duomo c’è da dire non è nulla di che. Si perse decisamente se confrontato con le altre attrazioni della città.
Il battistero invece è bellissimo...peccato per le impalcature! Eddai non potevo visitare una città senza impalcature, non sarei stata coerente. Un po’ di disturbo ci deve sempre essere. Odiosa maledizione.






Passiamo per Piazza del Popolo, ci allunghiamo alla torre civica e arriviamo al secondo battistero, quello degli Ariani. Altrettanto bello, non c’è che dire.








Ultima visita prima di pranzo: Sant’Apollinare Nuovo. Entro e mi perdo per una buona mezz’ora, scatto foto all’impazzata, giro a naso in su senza dar retta a niente e a nessuno, in un WOW continuo. Bellissima. Incredibile come i mosaici ravennati siano arrivati fino a noi in queste condizioni.








Sant’Apollinare è Nuovo perchè viene distinta da un’altra chiesa con lo stesso nome in città, quella di sant’Apollinare in classe, che purtroppo non siamo riuscite a vedere.

È ora di pranzo. Ci fermiamo all’Antica Bottega di Felice – il servizio lascia a desiderare, purtroppo, ma il cibo è ottimo! Se avete tempo e pazienza, ve lo consiglio.

Dopo pranzo il pezzo forte: basilica di San Vitale e mausoleo di Galla Placidia.
Ora, ok, tutti abbiamo studiato i mosaici ravennati su qualche libro del liceo ormai bell’e che dimenticato, per cui sì, ci si può aspettare dei bei mosaici. Ma per quanto belli potessi aspettarmeli, non credevo COSI belli.










San Vitale lascia ammutoliti. È stratosferica.
A furia di guardare il soffitto e fare foto mi è venuto mal di collo. Non riuscivo a smettere di fissarlo.
Mi sono obbligata a leggere qualcosa, per evitare di rimanere lì con il collo bloccato, e abbiamo quindi scoperto dell’esistenza di un labirinto sul pavimento, con decine di frecce che partono dal centro e vanno verso il centro della Basilica. Il labirinto sarebbe simbolo del peccato e percorso verso la purificazione - trovarne la via d'uscita sarebbe un atto di rinascita. E quindi via a giocare sul pavimento.
Finito il giochino ho fatto un altro paio (di centinaia) di foto e siamo poi passate a Galla Placidia, lì accanto; un piccolo mausoleo voluto dall’imperatrice ma in realtà mai utilizzato in tal senso. Anche qui mosaici a non finire.



Le visite importanti sono finite, facciamo una passeggiata verso il Mausoleo di Teodorico, immerso in un grande parco, e la Rocca Brancaleone.




La visita a Ravenna per questa volta è terminata...ho già una breve lista di posti da vedere alla prossima occasione!

Come avrete intuito...consigliatissima! Saltate su un treno uno dei prossimi weekend: un sabato culturale a Ravenna e una domenica di mare in riviera!





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