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Bear Witness, Sotheby's

Ieri sono stata alla casa d’aste Sotheby’s per l’esposizione Bear Witness.


Ne avevo sentito parecchio parlare negli scorsi giorni e alcune strane foto e didascalie mi avevano incuriosita...teschi, orsi e arte contemporanea in mostra in New Bond Street, la Montenapoleone londinese, una zona che più posh non si può; pezzi esposti per una sola settimana, prima dell’inizio dell’asta, che parte ovviamente da una base abbordabilissima – chi non vorrebbe un bel teschietto per un paio di milioni di sterline?
Insomma, proprio il mio ambiente, che si sa mi ci trovo benissimo in mezzo a gente ricoperta d’oro dalla testa ai piedi, che non parla d’altro che di quel ‘ristorantino delizioso in Mayfair’ ed è subito tutto un sweetheart, darling, lovely e sticazzi.
Io poi arrivavo dalla piscina. Mi stupisce che nessuno mi abbia fatto la carità.

Ad ogni modo. I pezzi in mostra provengono dalla casa di un collezionista privato che ha chiesto di rimanere anonimo...voci di corridoio parlano di un certo Guido Orsi, che sono dovuta andare a googlare e sembrerebbe essere un costruttore navale italiano. Ma proprio me la immagino la casa di questo buon uomo con tutti questi begli oggettini disseminati qua e là.




Si va da orsi giganti a teschi di ogni tipo, passando per quadri di Andy Warhol, insegne neon, soprammobili di ogni genere e dimensione.









Passeggiando tra le diverse stanze si ha spesso l’idea di trovarsi su una sorta di scena del crimine a carattere comico, con teschi ovunque e personaggi inquietanti ad ogni angolo. Al lato horror si affianca la passione (ossessione?!) del collezionista per gli orsi...che davvero il signor Guido abbia collezionato orsi per via del suo cognome? C’è un non-so-che di tragicomico in tutto ciò.





Perfetto il titolo dell’asta, che gioca proprio sul mix degli elementi presenti: Bear Witness, che significa letteralmente ‘prova, testimonianza’ e richiama quindi al tempo stesso gli orsi (bear) e il contesto stile CSI.










Conclusioni personali? L’ho trovata meravigliosa.
Io che odio l’arte contemporanea e mai capirò il valore di nessuno dei pezzi esposti, l’ho adorata. È un’esposizione strana, unica, completamente fuori dagli schemi, al limite della follia.
Perchè mai una persona abbia una passione per simili oggetti è qualcosa che mai nella vita riuscirò a capire. Ma le emozioni che lascia, di totale meraviglia e stupore, sono decisamente positive. Esci dalla galleria con un sorriso stampato in faccia pensando: la gente è decisamente FUORI DI TESTA.







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