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Marrakech Discovery: Capodanno ad Ait Ben Haddou

L’ultimo giorno dell’anno inizia, come si diceva, con sveglia alle 6, un freddo spaventoso e una passeggiata scomoda e puzzosa su un dromedario. 
Il sole che fa capolino tra le dune fa però dimenticare tutto in un secondo e ci regala uno spettacolo non da poco.



Dopo un’abbondante colazione per riprenderci, ci si mette in macchina: il viaggio questa volta è davvero lungo. Facciamo qualche sosta, ma gran parte della giornata la trascorriamo sul pulmino. Per fortuna il paesaggio è sempre bellissimo, per cui il viaggio è anche abbastanza piacevole.


La prima sosta della giornata è ad un laboratorio di tappeti, dove ci offrono l’immancabile tè alla menta e tirano fuori un miliardo di tappeti diversi, per spiegarci le differenti lavorazioni e cercare di accaparrarsi qualche vendita. Sono effettivamente tutti molto belli.


Si riparte per fermarsi poco dopo alle Gole del Todra, dove facciamo una passeggiata veloce lungo il fiume. Purtroppo abbiamo i minuti contati e non possiamo addentrarci troppo, sarebbe stato bello poter arrivare alle cascate! Lo stile della vacanza però era chiaro: un piccolo assaggio di tutto e via di corsa alla tappa successiva. Insomma niente cascate, ma la vista non era poi così male.




Arriviamo ad Ait Ben Haddou in serata, doccia che finalmente si porta via il profumino di fumo e dromedario che avevamo appiccicato addosso da due giorni e…cenone di capodanno! Un cenone decisamente alternativo: zuppa (ottima!!) e cous-cous. Nemmeno uno dei loro fantastici dolcetti fritti e imbevuti nel miele, sigh. La nostra coordinatrice però ha pensato di portare un pezzettino di Italia per l’occasione: prosecco e panforte!
Incredibilmente siamo riusciti a tirare fino alla mezzanotte…a vedere le nostre facce alle 21.30 ci avreste dati per spacciati nel giro di una mezz’ora al massimo. E invece…brindisi alla mezzanotte italiana e poi di nuovo scambio degli auguri alla mezzanotte marocchina. 


Qualche chiacchera ancora e verso le 2 ci si saluta…che la sveglia come al solito è alle 6.30!

Il nuovo anno parte alla grandissima: Ait Ben Haddou, la perla di questa vacanza, un posticino decisamente da 10 e lode.



Ait Ben Haddou è un ksar, ovvero un paesino fortificato, uno dei principali esempi di architettura pre-sahariana al mondo, costituito da mura difensive, torri e case di terra rossa che si arrampicano sulla montagna. 
Rientra ovviamente tra i siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1987.
Dopo aver scattato qualche foto, attraversiamo il fiume – non senza il terrore di finire in acqua – e oltrepassiamo le mura. Facciamo un giro tra le case e i negozietti, seguiamo la via principale per arrivare in cima. Ne vale davvero la pena.






Le mie foto non rendono giustizia. Prima o poi farò un corso di fotografia e quindi avremo anche delle foto decenti dei posti che visito, intanto credetemi sulla parola: la vista era veramente bellissima.

Avendo iniziato il 2015 in questo posticino da favola, il mio karma decide subito di riequilibrare le cose, giusto per farmi tornare con i piedi per terra in tempo zero, prima che mi ci abitui troppo ad avere un sorrisetto stampato in faccia. E quindi via: cinque ore di tornanti che sembrano infinite, una montagna dietro l’altra, paesaggi a quanto dicono meravigliosi di cui io non ho visto una mazza perchè ero troppo occupata a concentrarmi sulla respirazione e ad autoconvincermi che no, non stavo per vomitare. Ho dovuto far fermare il pullman una o due volte, non ricordo bene, per raggomitolarmi su un sasso con la testa tra le mani per cercare di tenerla ferma.
Grazie 2015, hai messo le cose in chiaro, davvero, non c’era bisogno comunque di tutto sto casino.

I tornanti poi sono finiti, grazie al cielo, e siamo arrivati a destinazione.


Marrakech nel prossimo post J




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