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Tre giorni a Londra - Le premesse

Ci sono tre cose di cui non si può fare a meno per girare Londra: la Oyster, CityMapper e TimeOut.



La Oyster è la tesserina magica dei trasporti londinesi. Una corsa singola con la Oyster costa circa la metà di un biglietto cartaceo, sapevatelo. Per cui non state li a scervellarvi troppo tra biglietti singoli, giornalieri, travelcard e menate varie: vi prendete la vostra bella Oyster, la ricaricate di 20 pound e andate in giro tranquilli e felici su qualsiasi mezzo – tube, bus, tram, DLR, overground e chi più ne ha più ne metta. I trasporti a Londra vi costeranno probabilmente mezzo stipendio, ma in quanto ad efficienza non vi potrete lamentare.

CityMapper è la APP per eccellenza, indispensabile soprattutto a chi non è dotato di senso dell’orientamento come la sottoscritta. Non importa che sia giorno o notte, che tu sia in pieno centro o in una qualche sperduta vietta in South London – CityMapper ti riporta a casa. Ti localizza con il GPS, tu gli dici che vuoi disperatamente tornare a casa perchè sono le quattro del mattino, si muore di freddo e hai bisogno di un piumone asap e in 3,2,1…CityMapper ti indica la via. Cammina 5minuti fino alla fermata Q di Taldeitali Street, aspetta 7 minuti e prendi l’autobus 3 fino alla fermata Z di Pincopallino Road, cammina 3 minuti e CASA. 
Con tanto di cartina, ovviamente. M-E-R-A-V-I-G-L-I-O-S-O.

Breve inciso: a Londra tutto funziona tramite postcode. Per cui quando chiedete informazioni al tizio per strada e questo vi guarda con due occhi sgranati al vostro ‘37 Sardinia Street?!’ non vi meravigliate: gli alieni siete voi. Dovete andare in un posto? Bene, segnatevi il postcode. Che non funziona come in Italia, dove c’è lo stesso codice postale per 20km quadrati. Qui il postcode indica un’area ben precisa non più grande di un isolato, per cui mal che vada potete sbagliare di una ventina di metri. Al contrario, a Londra ci possono essere due o tre vie con lo stesso identico nome, per cui magari volete venire a casa mia e vi ritrovate in West London. True story.

Terzo elemento della trinità londinese: TimeOut. TimeOut è LA guida di Londra. Sempre aggiornata con gli ultimi eventi in città, è fonte inesauribile di consigli sotto qualsiasi punto di vista: dai musei ai ristoranti, dallo sport allo shopping, dai mercatini di Natale ai concerti, ce n’è davvero per tutti i gusti. Non passa settimana senza che io mi studi le things to do in London this weekend.

Benissimo, ora che abbiamo preso appunti sulle basi, possiamo pensare alla partenza.

Tre giorni a Londra – Premesse



Ci sono una serie di doverose premesse:
    1.  Londra non è visitabile in tre giorni. Se pensate di poter fare tutto, benissimo: toglietevelo dalla testa. Sto qui da un anno ed ogni weekend ho posti nuovi da vedere. Per cui quello che vi propongo è un tour livello base, la top list, i must-see, quello che proprio non vi potete perdere nonostante il poco tempo a disposizione. Per il livello avanzato dovete tornare una seconda volta.
    2.  La mia regola di base quando visito una città per la prima volta in pochi giorni è semplice: gli interni sono completamente esclusi dal tour. Se la città in questione è molto grande, mi concentro sulle sue strade, sugli edifici, le piazze, i parchi. La prima visita è solitamente una passeggiata in cui cerco di vedere tutto il possibile…da fuori. I musei la prossima volta.
    3.  Se state cercando una guida per i tre giorni a Londra del tipico italiano che ci va per spaccarsi di alcol e gigs…avete sbagliato blog. La mia nightlife finisce dopo cena.
    4.  Quando dico ‘visitare tutto il visitabile’ intendo ai miei tempi. Che significa che vi dovete muovere, state già camminando troppo lenti. Ci si alza presto, si fa una buona colazione e poi si cammina a passo spedito per almeno dieci ore di fila, fermandosi solo per fare foto e leggere la guida. Sono consentite un paio di soste pipì. A pranzo un panino mentre si raggiunge la tappa successiva.
    5.  Il tour è stato più volte testato nel corso dello scorso anno da amici e parenti vari. Non ci sono stati morti o feriti, nemmeno una coppia di sessantenni che il primo giorno era in piedi dalle tre del mattino. Indi per cui: you can do it.
    6.  Londra ha una rete di trasporti favolosa, ma a me piace tanto girarla a piedi. Il presente tour prevede quindi l’utilizzo dei trasporti al livello minimo indispensabile. Pronti a camminare, camminare e camminare. E se proprio state a morì, prendete un bus e non la tube, cosi potete comunque buttare un occhio a quello che vi sta intorno.
7.  Scherzo, non c’è un punto 7. Vi ho terrorizzati abbastanza. Siamo pronti, abbiamo le basi.

Nella prossima puntata: tre giorni a Londra, un tour breve ma INTENSO.




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