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Summer Holiday: Sintra

Di Sintra mi ero già innamorata ancora prima di metterci piede.
Googlate: Sintra, Portogallo. 
Alla prima immagine avete già capito che No Matter What – Sintra nel tour ci deve stare per forza.
Un’oretta di treno da Lisbona, quindi perfetta anche per una gita in giornata. Se avete il lusso di quattro giorni di ferie, il mio consiglio è un tour intensivo di Lisbona in tre giorni e poi una giornata a Sintra, perchè è meravigliosamente meravigliosa e non ve la volete perdere per nessuna ragione al mondo. Se poi siete cosi superfortunati da avere qualche giorno in più vi consiglio di fermarvi a Sintra due giorni, cosi da poter visitare anche un paio di edifici interessanti a cui noi abbiamo purtroppo dovuto rinunciare.

Arriviamo alla stazione di Sintra in mattinata e acquistiamo subito il biglietto del bus hop-on/hop-off (aka quei bus che seguono uno stesso percorso circolare per tutto il giorno, fermandosi proprio davanti alle principali attrazioni della città e dandovi la possibilità di salire e scendere alle fermate che più vi interessano utilizzando un unico biglietto). L’acquisto di questo biglietto giornaliero è VIVAMENTE consigliato – Sintra si trova su una collina piuttosto ripida e le distanze tra un’attrazione e l’altra sono maggiori di quanto possiate immaginare. Onde evitare di stramazzare al suolo dopo che, impavidi e coraggiosi, avete deciso di tentare la scalata al castello sotto il sole cocente di mezzogiorno, per poi scoprire che ahimè la passeggiata non è proprio una passeggiata, ma tipo una prova di forza di un’ora e mezza in salita…ecco onde evitare ciò, spendete sti 5 euro e comprate il biglietto. Io vi ho avvertiti.


Preso il nostro autobus, ci dirigiamo per prima cosa all’ostello. E ragazzi miei: che ostello! In pieno stile Sintra, una via di mezzo tra l’hippie e il kitsch, un posto che ti stampa un sorriso in faccia non appena varchi la soglia. 




Nice Way Sintra Palace – giardinetto con cuscinoni colorati, oggetti improbabili che riempiono la recreation room, quadri di un certo livello alle pareti, una coppia di australiani in viaggio da sei mesi per l’Europa con uno zaino con tutto il necessario (dove tra il necessario non può ovviamente mancare un fenicottero di plastica rosa, che si sa serve sempre).
E la nostra stanza. Ma daaaaaai, che superbellissima. Io questo posto l’ho adorato e ve lo stra-consiglio.


Se dovessi descrivere Sintra in poche parole direi: stravagante, pittoresca, eccentrica, da favola. La sensazione è quella che si ha quando si entra a Disneyland e si vede il signor Castello con la C maiuscola. Con la differenza che qui i castelli sono veri.



La storia in breve è questa: il re Ferdinando II di Portogallo era tanto geloso del castello di Neuschwanstein in Baviera (a cui il buon vecchio Disney si è effettivamente ispirato – castello che peraltro è nella mia top list di posti da visitare da tempo immemore). Si diceva, il re voleva un castello da fiaba tutto per sé e senza pensarci due volte se l’è fatto costruire.
Il Palacio da Pena è stato il primo edificio fiabesco della città. La moda si è poi rapidamente diffusa tra la Sintra bene e in brevissimo tempo parecchi ricconi si sono fatti costruire la propria casa dei sogni su esempio del palazzo reale. Tra i boschi di Sintra si possono scorgere parecchie di queste modeste casette.


Il nostro tour inizia dal Palacio Nacional, costruito a partire dal XIV secolo sulle fondamenta di un castello moresco che è stato completamente distrutto durante la costruzione del nuovo palazzo da parte di re João I. Molti re portoghesi hanno frequentato Sintra e il Palazzo, apportando modifiche e rendendolo sempre più spazioso, con l’aggiunta di stanze e appartamenti organizzati intorno al patio centrale.




Non abbiamo visitato gli interni del Palazzo, limitandoci a qualche foto della facciata principale e dei due enormi camini bianchi che sono diventati uno dei tratti distintivi della città.


Decidiamo di fare due passi e scendere verso la stazione per riprendere il bus turistico, fermandoci per qualche foto al Municipio, che merita davvero. Appariscente, decisamente Disney-Style.



Riprendiamo il nostro autobus e andiamo dritte al Palacio da Pena, l’attrazione principale della città. Ora, se avete letto i precedenti post su Santiago, Coimbra e Lisbona, secondo voi quale meravigliosa sorpresa poteva mai attenderci anche a Sintra?!? Vi do un aiutino: sono brutte, mi rovinano le foto e mi fanno incazzare non poco. Yeeep, loro: le impalcature.


Vi risparmio tutta la storia sulla sfiga esagerata di questa vacanza con le impalcature che ci perseguitano ovunque ci spostiamo, ma potete ben immaginare il livello di nervosismo. Respirone e via.
L’ingresso al palazzo è ovviamente a pagamento e comprende anche la visita ai giardini, che sono a dir poco immensi – per darvi un’idea, volevamo raggiungere una statua che vedevamo sbucare tra gli alberi, ma un’occhiata alla guida ci ha fatto cambiare idea: un’ora di sali e scendi! Fatica a parte, ci mancava proprio il tempo.



Come si diceva, il Palacio da Pena è stato costruito su volere di re Ferdinando II nel XIX secolo ed è una delle più grandi espressioni del Romanticismo Europeo di quegli anni. Gli esterni sono coloratissimi ed eccentrici; gli interni sono esattamente come sono stati lasciati dai re portoghesi in fuga verso il Brasile nel 1910.




 









Nel 1995 il Palazzo e l’intero paesaggio culturale di Sintra sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. 
Mica per niente.


Ci siamo fatte una passeggiatina per i giardini, perdendoci un paio di volte e vagando in cerchio per diverso tempo, tornando al punto di partenza senza capire bene come cavolo uscirne e sentendoci fortemente impedite. Tant’è, ce l’abbiamo fatta alla fine.




Non abbiamo visitato il Castelo dos Mouros, che ci sembrava sacrificabile rispetto al resto, e a posteriori confermo la scelta. 



Siamo invece salite sul –superaffolato– bus che ci ha portate al Palacio da Regaleira, che la guida indicava tra i must-see della giornata e che ci era stato caldamente consigliato anche dalla ragazza del nostro ostello.

Piccola parentesi sulla viabilità di Sintra – La città è piccolina e in agosto è strapiena di gente. Per di più si trova su una collina piuttosto ripida come vi anticipavo, per cui le strade sono quelle tipiche stradine di montagna su cui ti ritrovi a fare manovre improbabili e gare di forza per chi passa prima tra te che sali e quell’altro che scende. In tutto sto macello, non si sa come ma non hanno ancora messo un divieto di entrare in città con i propri mezzi, cosa che risolverebbe parecchi problemi. Per cui la situazione è questa: traffico spaventoso, autobus sovraffollati, autisti incazzati, turisti spazientiti, manovre al limite della follia. Al punto che in uno dei vari giri sul bus, dopo averci messo venti minuti per fare due metri, l’autista ci ha graziati e ci ha fatti scendere, per fare in cinque minuti a piedi quello che con l’autobus avremmo fatto in mezz’ora. Quindi tu che ti stai facendo il tuo bel tour del Portogallo e stai progettando una giornata a Sintra: impara a leggere qualche recensione, attiva il cervello e la macchina magari ANCHE NO. Diamocela una svegliata eh.

Tornando a noi e a Quinta da Regaleira. Siamo arrivate a Sintra con qualche informazione di base e qualche foto vista su internet. Non sapevamo nulla su questo palazzo. Sarà che quando non ti aspetti molto poi le cose belle ti stupiscono ancora di più, fatto sta che siamo rimaste incantate da questa casa e dalla sua storia, abbiamo girato i giardini come due bimbe al lunapark, alla ricerca della giostra successiva.



Quinta da Regaleira è un edificio fatto costruire nel XX secolo dal milionario Carvalho Monteiro e fa parte di un enorme complesso costituito da boschi, grotte, torri, fontane, passaggi segreti e sotterranei, un campo da tennis, una cappella, un pozzo e svariati altri edifici e giardini. Il signor Monteiro era un uomo di cultura vastissima, collezionista di libri ed antichità, religioso ed appassionato di simbolismo, con un forte interesse per le tradizioni mitologiche ed esoteriche e una predilezione per lo stile gotico e rinascimentale. 
Oltre a tutto ciò, doveva essere anche non poco fulminato. 
In pratica il signor Monteiro un bel giorno si è messo in testa che doveva far costruire questo mega giardino che, su immagine del Cosmo, viene rivelato al visitatore attraverso un percorso di iniziazione che lo porta attraverso posti magici e misteriosi. L’idea è quella della ricerca del Paradiso a partire dal mondo degli Inferi, come nell’Inferno Dantesco. Nel giardino si trovano centinaia di riferimenti al mondo della mitologia, all’Olimpo, a Dante, ai Templari, all’alchimia.







Noi l’abbiamo presa serissimamente. E infatti abbiamo passato il pomeriggio a fare selfie e foto da bimbeminchia in qualsiasi angolo del giardino. Per cui se alla fin della fiera bisognava uscirne rinnovate, purificate o quant’altro…beh, abbiamo fallito miseramente. Ma camminare in mezzo a questa specie di bosco incantato alla ricerca di tunnel sotterranei e passaggi segreti è stato parecchio, parecchio divertente.




Uh aspetta faccio Venere che esce dalle acque...uuuuh qui faccio il leone con la criniera, aspetta un po' - l'influenza mi ha dato alla testa - 
Amica che fa Rapunzel

-la mia politica del ‘metto meno foto possibili di esseri umani’ s’è andata a farsi benedire, ma le foto da imbecilli sono state parte integrante del giornata, senza queste non rendevo l’idea-



Orario di chiusura, abbiamo dovuto salutare questo posto bellissimo e siamo tornate verso il centro.
Purtroppo in una sola giornata a Sintra si riescono a visitare solo un paio di palazzi, tre se si arriva molto presto al mattino, ma comunque sempre un po’ di fretta e senza esplorare i giardini immensi che ci stanno intorno. Un secondo giorno a Sintra non sarebbe affatto sprecato: oltre a visitare il Palacio Nacional o il Castelo dos Mouros, ci sono autobus che portano al Palacio de Monserrate, Convento Dos Capuchos e Palacio Nacional de Queluz – se mai dovessi tornare verso Lisbona, sicuramente farei una puntatina da quelle parti, perchè dalle foto sembrano tutti super-amaaziiing e nel classico stile fiabesco di questa città che ho adorato.

Sintra è da favola.






Altri post sul Portogallo:
Lisboa, day 1
Lisboa, day 2
Lisboa, day 3
Porto
Coimbra


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