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TGIF: Hampton Court

Il sabato è il giorno della gita. 
Ve l’ho già detto che non sopporto quelli che abitano a Londra e non hanno mai messo piede fuori casa se non per andare al pub dietro l’angolo?? Ehm, si, forse ve l’ho detto.
Nonostante la mia pigrizia cosmica e il mio amore incondizionato per il binomio film+copertina, non riesco proprio a concepire un weekend senza visitare qualcosa di nuovo qui intorno. 
Santo cielo, abiti a Londra, VIVILA! 

Trip of the Week: Hampton Court.


Era già nella lista di posti da vedere da un bel po’ di tempo, ma non essendo proprio economicissima è stata rimandata e rimandata e rimandata ancora, fino a che lo scorso sabato sono riuscita a vincere anche la mia tirchieria e ho comprato i biglietti. (Piccolissima parentesi: tirchieria?? Seriously?? E tirchiaggine non esiste?? Ho utilizzato una parola inesistente per circa 28 anni, molto bene)
Hampton Court si trova a sud-ovest di Londra, in un paesino chiamato Kingston-upon-Thames, poco dopo Richmond. Si raggiunge facilmente in circa mezz’ora di treno, quindi è perfetto per una gita in giornata. L’ingresso è a pagamento e non proprio economico, in linea con tutti gli edifici privati di Londra: 18 pound, a cui va sommato il costo del trasporto e l’eventuale pranzo – a spanne, preventivate sui 35/40 pound a testa.
La costruzione del palazzo è stata voluta da Thomas Wolsey, fedelissimo del famoso Enrico VIII (questo personaggio bello in carne che ha fatto fuori un paio di mogli, per intenderci). 


Non sto qui a raccontarvi tutta la storia del palazzo, che potete trovare qui; mi limito a dirvi che la visita è utilissima per un ripasso della storia della monarchia inglese, argomento su cui io sono sempre assai confusa – che voi ci capite qualcosa tra Tudors e Stuarts e mogli e amanti ed eredi maschi e complotti e decapitazioni e Marie ed Elisabette?! Ancora non riesco a capacitarmi di come la Betty sia solo Elisabetta II, con tutte le Elisabette che si sentono in sti racconti.



Anyway, sappiate che nel biglietto di ingresso sono comprese due cose fighissime: le audio guide, che io adoro, e questi:


Come rinunciare ad andare in giro tutto il giorno vestite da Volturi?!? Non abbiamo resistito.
Per inciso comunque: no, non sono obbligatori, state tranquilli. 

Ad ogni modo, la visita dura un sacco di più di quello che ci aspettavamo. Abbiamo seguito tutto il percorso delle audio guide, con l’idea di visitare tutto il visitabile in modo da non dover tornarci una seconda volta. Il palazzo è HUUUUGE, per non parlare dei giardini intorno al palazzo che sono SUUUUPEEER HUUUGE (e anche super-amazing!). Insomma visita questo, visita quello, siamo stati dentro sei ore. SEI. Ma vi giuro, ne vale davvero la pena.









Siamo in quel periodo dell’anno in cui i parchi hanno un colore perfetto. Mi sono persa per una buona mezz’ora tra gli alberi e ho scattato un centinaio di foto.


















Tra le altre cose, si può visitare anche il campo da tennis del cardinale Thomas Wolsey, dove si trova questa parete su cui ci dicono che Anna Bolena stava giocando a tennis su questo campo quando è stata arrestata per essere portata alla Tower of London (ndr per essere giustiziata) e non le hanno nemmeno lasciato il tempo per recuperare il suo premio, poraccia.


Ho poi dovuto spiegare alla mia amica che lo scopo di un labirinto è arrivare in centro (evidentemente le cento visioni di Harry Potter alla ricerca della Passaporta non le erano bastate) ma comunque alla fine ce l’abbiamo fatta. 
Picture in the middle of the maze. 


Voto alla gita: 10++
Palazzo molto bello, giardini bellissimi, audio guide come sempre impeccabili, anche il meteo è stato clemente, ci ha fatto giusto uno scherzetto veloce ma alla fine ci ha regalato un tramonto colorato sul parco. Worthy.
Hampton Court passa il turno a testa alta.




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