Sono un’organizzatrice maniacale.
Tipo che non mi puoi chiamare alle sei per chiedermi se esco
per cena alle otto. E no, non ho niente da fare, ma nella mia testa la cena
alle otto non era prevista e pensavo già di tornarmene a casa, andare a fare la
spesa, mettermi a cucinare e piazzarmi davanti a un telefilm. E si, si possono
cambiare i piani, ma mi scombussoli l’ordine che ho in testa e poi faccio
confusione e arrivo in ritardo e sbaglio posto e poi la spesa quando la faccio?
È una brutta malattia, potete aggiungerla all’elenco.
La situazione peggiora quando vado in vacanza, perchè non
sono assolutamente in grado di partire senza aver pianificato il tour
giornaliero. E quando dico pianificare intendo PIANIFICARE.
Quest’estate ero con un’amica che in quanto ad
organizzazione probabilmente è peggio di me, quindi me la sono presa un po’ più
comoda: ho preparato i tour (con tanto di percorso su mappa e trente pagine di
guida) SOLO per Lisbona, ma non avevo nemmeno una cartina di Santiago o Porto.
Faccio progressi, eh?! Ehm.
Comunque insomma, qualcuno sti viaggi li dovrà pur
organizzare, che se no poi andate su Google a cercare ‘visita di Santiago in un
giorno’ e non trovate una mazza. E invece: TADAAN, pronti! –sto cercando di
salvarmi in corner ma non penso stia funzionando tanto bene-
Anyway, questo è il percorso che abbiamo fatto noi. Santiago
de Compostela si può tranquillamente visitare in una giornata, il centro
storico è piuttosto piccolo e si gira facilmente in un paio d’ore, dopodiche ci
si può dedicare alla visita della Cattedrale e a qualche parco.
Noi abbiamo iniziato il nostro tour proprio dalla
Cattedrale.
La Cattedrale per i fortunati che l'hanno vista senza impalcature |
La costruzione è stata avviata nel 1705 sui resti di antiche chiese
dedicate a San Giacomo. È stata poi ampliata più volte ed il risultato è la
presenza di un mix di stili architettonici diversi, dal romanico al gotico,
passando per il barocco.
Nonostante le orribili impalcature, già da una prima
occhiata all’esterno si può intuire che sobria non è proprio l’aggettivo migliore
per descriverla.
Non vi annoierò con la descrizione di tutto quello che
potete trovare nella Cattedrale, potete farvi una cultura qui.
Vi anticipo solo un paio di cose interessanti.
La prima è il Butafumeiro, un incensiere usato dal Medioevo
come strumento di purificazione. È una delle attrazioni principali, viene
utilizzato solo in occasioni particolari e la gente si esalta moltissimo quando
scopre di essere cosiiii fortunata da vederlo in funzione. Sono necessari otto
uomini per farlo oscillare, non proprio una cosina da niente in effetti.
L’altra informazione interessante riguarda l’altare
maggiore, questo umile e semplice altaruccio placcato d’oro che è alquanto
difficile non notare un secondo dopo essere entrati in Chiesa.
Al centro dell’altare si trova la statua di San Giacomo:
tradizione vuole che i pellegrini salgano sull’altare per letteralmente
abbracciare la statua del santo e poi scendere nella cappella per visitare le
sue reliquie. Quindi tu praticamente sei a Messa, rivolto ovviamente verso
l’altare, e alle spalle del sacerdote vedi sbucare di continuo questi tizi che
abbracciano una statua. Bah. Con mio grande dispiacere, essendo questo un MUST
per i fedeli, c’è sempre una lunga, lunghissima fila e quindi ho dovuto
rinunciare ad abbracciare Santiago per proseguire oltre nella visita alla
città.
Impalcature e tradizioni a parte, la Cattedrale di Santiago
merita davvero di essere visitata.
Uscite dalla cattedrale, ci siamo fermate in Praza do
Obradoiro per qualche foto e ci siamo poi dirette alla Chiesa di San Francesco,
dove è possibile ritirare una Compostela Francescana, che non è la compostela
ufficiale, ma tant’è, non ci siamo fatte mancare nemmeno questa.
Praza do Obradoiro |
Colexio de Fonseca |
Iglesia de San Francisco |
Abbiamo proseguito il giro verso Parque de San Domingos de
Bonaval e ci siamo fermate nella omonima chiesa, oggi sconsacrata, che ospitava
una sorta di esibizione di un famosissssimo artista italiano di cui non ricordo
assolutamente il nome.
Quite interesting, comunque, un’esibizione contemporanea
in una chiesa fa sempre un po’ effetto.
San Martino Pinario |
Chiesa e convento di San Domingos de Bonaval |
Ripreso il nostro giro per le viette di Santiago, abbiamo
attraversato il mercato, ormai chiuso purtroppo perchè era pomeriggio
inoltrato, e abbiamo trovato un ristorantino fighissimo in cui per 4 euro ti
cucinavano e servivano il pesce che tu avevi comprato al mercato poco
prima…granchi enormi e un profumiiino, peccato davvero non essere arrivate
prima!
Mercado de Abastos |
Passata l’università e le vie dello shopping, siamo tornate
verso la Cattedrale passando per Praza da Quintana, dove abbiamo fatto anche un
giro in una mostra dedicata a Santiago e dove è stata scattata questa
meravigliosa foto.
Queste siamo io e le dos Marias, due sorelle che negli anni
50 e 60 passeggiavano per il parco Alameda vestite eccentricamente per flirtare
con gli studenti universitari. Belle forti.
Visita al centro storico conclusa con un classico giro ai
negozi di souvenir e un’ennesima fetta di Tarta di Santiago, che non ci si può
far mancare nella città d’origine!
Avevamo poi rimandato alla mattina successiva il giro al
parco dell’Alameda, proprio dietro al nostro ostello, ma non avevamo fatto bene
i conti con la coda per il ritiro della Compostela…siate preparati, nel caso, e
ritagliatevi almeno un paio d’ore per ritirare questo bel foglietto di
congratulazioni! Causa tempi stretti, non solo abbiamo dovuto rinunciare alla
visita del parco ma sono addirittura dovuta uscire prima dalla famosa Messa del
Pellegrino delle 12, con mio enorme dispiacere, per mettermi in coda sotto la
pioggia e ricevere finalmente la Compostela ufficiale. Non sono neanche
riuscita a vedere il butafumeiro in azione, cose da pazzi.
E con la Compostela si chiude, Cammino di Santiago: checked!
Le mie conclusioni su questa esperienza?! Penso di avere
semplicemente sbagliato pezzo. Mi sento comunque di consigliare il Cammino di
Santiago, ma quello vero: Pamplona, Puente la Reina, Burgos, le Mesetas, Leon.
Se non pensate di poter fare tutto il percorso, prendetevi almeno due settimane
e scegliete una parte del Cammino non pensando solo alla meta da raggiungere ma
anche al viaggio da compiere. Chissà, magari lo farò anch’io, prima o poi.
Altri post sul Camino de Santiago:
Getting ready for Santiago
Camino de Santiago: how it works
Prima tappa: Sarria
Seconda tappa: Portomarin
Terza tappa: Palas de Rei
Quarta tappa: Arzua e o Pedrouzo
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