Passa ai contenuti principali

Camino de Santiago. Prima tappa: Sarria

Ore 22:20 di venerdì 1 agosto.
Mentre gli inglesi sono chiusi in un pub ormai sbronzi da ore, sotto l’effetto della 15esima birra della giornata, io mi metto il mio zainetto in spalla e mi avvio all’aeroporto. E che, volevamo mica fare una partenza easy il sabato mattina dopo una bella dormita riposante e magari anche una doccia?! No. Si inizia con una bella notte in aeroporto, su quelle panchine tanto comode e un freddo polare, rannicchiata stile homeless con 3 magliette, il pile e gli asciugamani come coperte, in attesa del volo per Santiago delle 6.30.
La notte sembra non passare mai quando ‘dormi’ in aeroporto. 

Dopo un cappuccino double coffee e un almond croissant per cercare di riprendersi, corro per essere la prima ad imbarcarmi. Perchè ovviamente a Gatwick hanno deciso giusto il giorno prima di fare casino con i bagagli e di non farne arrivare a destinazione un buon 80%. Volevo evitare la spiacevole esperienza di dover imbarcare lo zaino con tutto il necessario per la vacanza e poi non ritrovarmelo a Santiago. Che già il Cammino è complicato di suo, se poi devo stare cinque giorni con gli stessi indumenti…ad ogni modo, prima della fila con il mio bagaglio a mano, e via.

Santiago – la mia amica mi recupera, seconda colazione, bus per Lugo, bus per Sarria, destinazione. Piove. Ma piove proprio. Facciamo un chilometro in un’ora, fermandoci ogni due metri a ripararci sotto una tettoia, tanto per oggi tempo a disposizione ne abbiamo. Iniziamo bene comunque.

Arriviamo al nostro Albergue (ndr Monasterio de la Magdalena, ovviamente il più figo di Sarria). Lapo -nome di fantasia per lo spagnolo con accento toscano che gestisce l’ostello- ci accoglie e ci mette i primi timbri sulla Credenziale: ci siamo, si inizia.





Decidiamo che forse alle 4 del pomeriggio è ora di pranzare, il mio stomaco sta facendo un bel concertino già da un paio d’ore…ci imbattiamo nel supermercato 1metro x 1metro della mitica sciura Rosita e del sciur Antonio, nomi anche questi di fantasia che ci sono sembrati appropriati vista la scultura di una gallina all’entrata del negozio, che faceva tanto casa Banderas. La sciura Rosita ci prepara un super panino Jamon y Queso e ci avviamo quindi soddisfatte a fare un giro del paese.  

Sarria è il paesino da cui inizia l’ultima parte del Cammino, quella brutta e strapiena di gente di cui si parlava qui. Il centro storico, che si concentra intorno a rúa Mayor, è costituito per lo più da albergue, con l’eccezione di una piccola chiesetta, la torre di un ex castello e, appunto, il Monasterio de la Magdalena in cui alloggiamo, con un bel chiostro ed annessa chiesa. 





Arriviamo fino al fiume, sotto la pioggia, e passiamo poi per la via dell’antiquariato, notando tristemente i segnali della crisi spagnola: nonostante sia sabato pomeriggio, i negozi sono quasi tutti chiusi e molti in condizioni non proprio felici.





Rientrando, ci fermiamo a fare qualche foto all’evento del giorno: dei pazzi furiosi hanno deciso di costruire un percorso pericolosissimo ad ostacoli e si fiondano a 200 all’ora in bicicletta per le viuzze del paese, tra gli applausi del pubblico. Gente strana, ma d’altronde se ti capita la sfortuna di vivere in un paesino così, un modo per occupare la giornata devi pur trovarlo, credo.



Foto simbolo della giornata: il km 111, che abbiamo cercato in lungo e in largo come disperate per circa due ore, camminando avanti e indietro per il paese un numero indefinito di volte, per poi ovviamente scoprire che si trovava a due metri dal nostro albergue. Geni.







Commenti

Popular posts

Getting Ready for Santiago

Quest’estate volevo fare un bel viaggio. Uno di quelli da cui torni con un misto di malinconia e stupore e voglia di rimetterti lo zaino in spalla e ripartire subito per scoprire altri luoghi, altre città, altre tradizioni, altri odori, altri angoli nascosti. Ero partita con un paio di idee ma per una serie di eventi che non sto qui a raccontare mi ritrovo con una credenziale in una mano, un biglietto per Santiago nell’altra e uno zaino da 40lt in cui ci deve stare il necessario per sopravvivere due settimane. A questo punto direi: AIUTO [o forse no, forse è più probabile che io dica: MA PORCA PU***** ***** ******* *****, CAZZO.] Andando contro la mia natura disfattista e catastrofica, sto cercando di vedere il bicchiere mezzo pieno, facendo una lista dei PRO e CONTRO e incrociando le dita. I PRO Tutte le persone che conosco che hanno fatto il Cammino di Santiago, tutto o anche solo in parte, lo ricordano come un viaggio bellissimo e un’esperienza assolutamente  worthy,  una di q

Cuba

Rientro da Cuba con mille immagini e pensieri che mi rimbalzano in testa.  Mi sono presa una settimana per cercare di fare un po’ di ordine ma non ci sono mica tanto riuscita. Com’è stato?  Bello, bellissimo.  E forte. E contradditorio.  È stato paesaggi meravigliosi e sorrisi e giri di salsa ad ogni angolo.  Ed è stato un pugno allo stomaco, un senso di colpa costante. Siamo nati dalla parte giusta del mondo, quella in cui si ha il bene piú prezioso di tutti: la libertà.  La libertà di essere e fare ciò che si vuole, la libertà di avere aspirazioni e poterle raggiungere, la libertà di viaggiare e conoscere e toccare con mano quello che c’è là fuori. Cuba non è la povertà assoluta, la guerra, la lotta per la sopravvivenza. Non è una realtà così distante dalla nostra da non essere immaginabile o concepibile. La gente ha l’indispensabile per sopravvivere – un tetto sopra la testa, acqua potabile, razioni di cibo. Sanità e istruzione sono gratuite, il livello

Tre giorni a Londra - Un tour breve ma intenso

Nel caso in cui non abbiate studiato le premesse per il perfetto tour londinese, andate a farlo subito qui .  Senza le premesse, si parte male. Ciò detto, pronti via.  DAY 1 Scarpe comode, kway nella borsa, macchina fotografica - ci siamo. Il Day 1 parte subito alla grandissima: si va a casa della Betty, che nella foto mi fa ciao dal balcone. La Betty e il parentado Buckingham Palace Gli italiani vanno matti per il cambio della guardia a Buckingham Palace , che attenzione! c’è a giorni alterni ed inizia alle 11.30. Vivamente consigliato arrivare in anticipo. Trovate informazioni qui . Passeggiata per St. James's Park, con classica foto agli scoiattoli, e si sbuca all a casa delle guardie della regina .  Horse Guards Svoltiamo a destra incamminandoci verso Westminster, fermandoci giusto un secondino davanti al 10 Downing Street , casa del Primo Ministro inglese. Cinque minuti di passeggiata e tadaaan: Houses of Parliament , Big Ben e Westmins