Passa ai contenuti principali

Getting Ready for Santiago

Quest’estate volevo fare un bel viaggio.
Uno di quelli da cui torni con un misto di malinconia e stupore e voglia di rimetterti lo zaino in spalla e ripartire subito per scoprire altri luoghi, altre città, altre tradizioni, altri odori, altri angoli nascosti.
Ero partita con un paio di idee ma per una serie di eventi che non sto qui a raccontare mi ritrovo con una credenziale in una mano, un biglietto per Santiago nell’altra e uno zaino da 40lt in cui ci deve stare il necessario per sopravvivere due settimane. A questo punto direi: AIUTO [o forse no, forse è più probabile che io dica: MA PORCA PU***** ***** ******* *****, CAZZO.]
Andando contro la mia natura disfattista e catastrofica, sto cercando di vedere il bicchiere mezzo pieno, facendo una lista dei PRO e CONTRO e incrociando le dita.

I PRO


  • Tutte le persone che conosco che hanno fatto il Cammino di Santiago, tutto o anche solo in parte, lo ricordano come un viaggio bellissimo e un’esperienza assolutamente worthy, una di quelle da fare a tutti i costi nella vita. Pochissimi per altro l’hanno fatto per motivi religiosi, il che mi rincuora non poco perchè la credenziale mi aveva già fatto salire un brivido per la schiena. Mi è venuta una sorta di allergia alla religione negli ultimi anni, ma non facciamo girare troppo la voce in famiglia che se no mi rinnegano come nipote. 


  • Abbiamo ovviamente optato per gli ultimi 120km, il minimo indispensabile, il Cammino degli sfaticati insomma. Quindi mentre tutti arriveranno a Sarria stanchi e distrutti dai 500km precedenti, noi potremo iniziare belle fresche e riposate.
  • Si incontrano persone, si visitano paesini e città che altrimenti non visiterei mai. Che poi è il motivo principale di questo viaggio. E ovviamente non ci siamo limitate al Cammino, ma ci abbiamo attaccato anche un Tour de Force del Portogallo in 8 giorni che…mica male, direi.
  • Camminando per svariate ore al giorno, forse è la volta buona che perdo almeno un paio dei kg messi su negli ultimi mesi. Ok, questa è più un’opera di autoconvincimento che un PRO del Cammino. Ma il caro Santiago un paio di chiletti potrebbe anche concedermeli.
  • La Grazia: per i tanti, INFINITI problemi che si porta dietro la sottoscritta (dai caratteriali ai fisici, passando per relazionali, alimentari e mentali) ma soprattutto per la valangata di disgrazie che affligge il parentado tutto – che per una santissima volta il buon Dio – o Santiago per esso – ce la mandi buona / AKA se ci sei batti un colpo.

I CONTRO

  • L’attivita’ fisica: quella cosa che non faccio più seriamente da quando avevo 13 anni. Ho finto di iscrivermi in palestra e di farci un salto ogni tanto, ma diciamo che il salto sul letto vince la maggior parte delle volte. Io sarò quella in fondo alla fila, dopo il nonnino 80enne e la prozia in carrozzina, quella che piagnucolerà tutto il tempo, quella del ‘ma quanto manca?’, quella che maledirà tutto e tutti ripetendo rosari di parolacce dalla mattina alla sera…in tipico stile pellegrinaggio, insomma.


  • Lo zaino: uno zaino con due magliette, due paia di pantaloncini, sacco a pelo, kway, borraccia, una valangata di cerotti-antidolorifici-antinfiammatori-antivesciche-antiEveryPainInTheWorld, e il sapone di Marsiglia. Cioè: il sapone di Marsiglia per lavare e LAVARSI. Che arriviamo a Porto, ci fiondiamo da Primark e compriamo una quantità industriale di bagnoschiuma-shampoo-balsamo che manco uno che non si lava da un mese.
(Ammetto che l’esperienza Grand Canyon mi ha formata per bene per quanto riguarda la sopravvivenza in ambienti ostili con il minimo indispensabile. In realtà non la vedo cosi tragica, dai. Solo un po’).



  • I dolori: quando si parlava di chiedere la grazia…a me viene la borsite dopo dieci minuti di camminata per Londra, la tendinite ogni estate, l’otite e la cistite ogni volta che parto per una vacanza. Aggiungiamoci l’allenamento fisico inesistente, lo zaino troppo pesante, le scarpe che fanno male, questa brutta abitudine che mi è venuta ultimamente di svenire cosi all’improvviso senza apparenti motivi…YEAH, siamo a cavallo.
  • Il caldo: quanto caldo può fare ad Agosto in Spagna?
  • Il freddo: quanto freddo può fare ad Agosto in Spagna?
  • La pioggia: se dopo aver dormito con coperte che non sono mai state lavate, essermi alzata alle 6 ed essermi lavata con del sapone di Marsiglia, devo camminare per otto ore con uno zaino iperpesante  sulle spalle, con dolori alla schiena e vesciche ovunque…ecco se devo fare tutto questo…e PIOVE…EH, CAZZO, NO.
  • La gente: che ad occhio inesperto potrebbe sembrare un PRO – si conoscono persone nuove, si condivide un’esperienza, magari nasce qualche amicizia – FIGO! (non vi azzardate nemmeno ad iniziare con la storia dell’uomo della mia vita che tanto lo sappiamo tutti benissimo che NO). Si diceva, la gente: perchè si sa, io sono una personcina a modo, carina, simpatica e innocente…una di quelle persone gentili e disponibili che vanno sempre d’accordo con tutti


Ecco appunto.

Mancano quattro giorni, sto passando le mie serate in camicia da notte-maschera per il viso-scarpe da trekking-zaino in spalla, camminando avanti e indietro per la stanza, improvvisando salite-discese-ostacoli di varia natura in un’area di circa un metro quadrato – non potete immaginare nemmeno lontanamente la scena, vi dico solo che mi ritrovo spesso davanti allo specchio a lanciarmi insulti pesanti da sola.


Ciò detto, ormai è fatta, si parte. Il mio bisogno di comunicazione costante mi porterà a scrivere molto e pubblicare foto a raffica, as usual. Nel caso non doveste avere mie notizie per più di 8 ore consecutive, vi pregherei di contattare la Farnesina.


Enjoy your holiday ;)




Altri post sul Camino de Santiago:
Camino de Santiago: How it works
Prima tappa: Sarria
Seconda tappa: Portomarin
Terza tappa: Palas de Rei
Quarta e Quinta tappa: Arzua e O pedruozo
Ultima tappa: Santiago de Compostela
Visita a Santiago de Compostela


Commenti

Popular posts

Cuba

Rientro da Cuba con mille immagini e pensieri che mi rimbalzano in testa.  Mi sono presa una settimana per cercare di fare un po’ di ordine ma non ci sono mica tanto riuscita. Com’è stato?  Bello, bellissimo.  E forte. E contradditorio.  È stato paesaggi meravigliosi e sorrisi e giri di salsa ad ogni angolo.  Ed è stato un pugno allo stomaco, un senso di colpa costante. Siamo nati dalla parte giusta del mondo, quella in cui si ha il bene piú prezioso di tutti: la libertà.  La libertà di essere e fare ciò che si vuole, la libertà di avere aspirazioni e poterle raggiungere, la libertà di viaggiare e conoscere e toccare con mano quello che c’è là fuori. Cuba non è la povertà assoluta, la guerra, la lotta per la sopravvivenza. Non è una realtà così distante dalla nostra da non essere immaginabile o concepibile. La gente ha l’indispensabile per sopravvivere – un tetto sopra la testa, acqua potabile, razioni di cibo. Sanità e istruzione sono gratuite, il livello

Tre giorni a Londra - Un tour breve ma intenso

Nel caso in cui non abbiate studiato le premesse per il perfetto tour londinese, andate a farlo subito qui .  Senza le premesse, si parte male. Ciò detto, pronti via.  DAY 1 Scarpe comode, kway nella borsa, macchina fotografica - ci siamo. Il Day 1 parte subito alla grandissima: si va a casa della Betty, che nella foto mi fa ciao dal balcone. La Betty e il parentado Buckingham Palace Gli italiani vanno matti per il cambio della guardia a Buckingham Palace , che attenzione! c’è a giorni alterni ed inizia alle 11.30. Vivamente consigliato arrivare in anticipo. Trovate informazioni qui . Passeggiata per St. James's Park, con classica foto agli scoiattoli, e si sbuca all a casa delle guardie della regina .  Horse Guards Svoltiamo a destra incamminandoci verso Westminster, fermandoci giusto un secondino davanti al 10 Downing Street , casa del Primo Ministro inglese. Cinque minuti di passeggiata e tadaaan: Houses of Parliament , Big Ben e Westmins